Lux Restaurant Lounge al porto turistico di Ostia (LucianoPignataro.it)
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La chef Micaela Di Cola, in arte Mikychef, parte dalle eccellenze e rivisita ricette di un tempo. Un'esperienza fronte mare al lido di Ostia, dove cucina e sala fanno squadra per far vivere al cliente un'esperienza.
di Sabino Cirulli
Degustare una raffinata cucina di pesce godendosi la brezza, cullati dal suono del mare. Il Lux Restaurant & Lounge nel porto turistico di Ostia è da pochi mesi il regno della executive chef Micaela Di Cola, in arte Mikychef, che in questo luogo suggestivo propone, in un’atmosfera marinara arabeggiante, la sua interpretazione di estate.
Sulla materia prima, Di Cola non transige: «Oggi c’è una grande riscoperta della territorialità che non va intesa come mero km 0 tout court ma ricerca di eccellenze. In questo un ruolo chiave è svolto dai fornitori che per me sono degli autentici compagni di viaggio, sono quei professionisti che ci permettono, alla resa dei conti, di fare bella figura con la nostra clientela. Il fornitore di fiducia non è colui che applica lo sconto più elevato, ma quello che ci suggerisce cosa prendere quotidianamente, che ci propone il meglio della giornata. La qualità non è sindacabile. Sono capace di rimandare indietro all’istante qualsiasi cosa non sia conforme ai miei parametri di eccellenza».
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di Sabino Cirulli
Degustare una raffinata cucina di pesce godendosi la brezza, cullati dal suono del mare. Il Lux Restaurant & Lounge nel porto turistico di Ostia è da pochi mesi il regno della executive chef Micaela Di Cola, in arte Mikychef, che in questo luogo suggestivo propone, in un’atmosfera marinara arabeggiante, la sua interpretazione di estate.
Una cucina territoriale, tradizionale, reinterpretata in chiave moderna
«La mia è una cucina territoriale che parla di tradizione in chiave moderna, gourmet è un termine che non gradisco - spiega Di Cola - Secondo me si viene qui, in primis per godere di una scenografia magica, e per assaporare qualcosa che ormai nell’alta ristorazione sta sparendo. Io punto molto sul pescato locale e sui prodotti di eccellenza del territorio. Lavorati in una certa maniera. La tecnica di cottura è fondamentale perché serve a non snaturare la materia prima. Paradossalmente ritengo che ce ne voglia tanta per rispettarla al massimo. Credo che forse nel passato si fosse molto più aggressivi verso gli alimenti, parlo della cucina dei miei nonni. Se invece maneggio con gentilezza i prodotti, questi rendono al meglio».Sulla materia prima, Di Cola non transige: «Oggi c’è una grande riscoperta della territorialità che non va intesa come mero km 0 tout court ma ricerca di eccellenze. In questo un ruolo chiave è svolto dai fornitori che per me sono degli autentici compagni di viaggio, sono quei professionisti che ci permettono, alla resa dei conti, di fare bella figura con la nostra clientela. Il fornitore di fiducia non è colui che applica lo sconto più elevato, ma quello che ci suggerisce cosa prendere quotidianamente, che ci propone il meglio della giornata. La qualità non è sindacabile. Sono capace di rimandare indietro all’istante qualsiasi cosa non sia conforme ai miei parametri di eccellenza».
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